Atti del Consiglio Provinciale di Piacenza (anno 1873)
RELAZIONE dell’Avv. GIUSEPPE CANEVA sulla scelta d’una strada Provinciale nella vallata della Luretta.
Onorevoli signori Colleghi,
Incaricata di fare gli studi opportuni per la scelta di una strada da dichiararsi Provinciale nella vallata della Luretta, la Vostra Commissione che eleggeste, e che riesci, come ben ricordate, composta dal signor avv. Luigi Lupi, dal signor dott. cav. Alessandro Rossetti e dal Riferente, ogni altra strada versante in più sfavorevoli condizioni eliminata, imprese a percorrere ed attentamente visitare fra le tante quelle due sole strade che le si mostrarono in ogni loro dato preferibili; e così, come ben vi è noto e giusta quanto apprendeste in un rapporto del signor avv. Lupi, quella che dipartendosi da San Nicolò, toccando Gragnanino, Gragnano, e passando per Gazzola, mette capo ad Agazzano, e quell’ altra che da Rottofreno, trascorrendo per Campremoldo di Sotto, Castelbosco e Rivarossa, con Agazzano stesso si congiunge.
Ora essendosi anche da questo Consiglio nelle precedenti sue adunanze in massima risolto e deliberato che la scelta della detta linea, che vuolsi proclamare Provinciale, non debba cadere più se non fra le predette due indicate strade Comunali ad ogni altra preferibili, e per tal modo non trattandosi oggi più di adottarne la migliore, alla Vostra Commissione altro compito non rimane fuorchè di proporvi infra le medesime la linea che da San Nicolò, transitando per Gragnano e Rivalta, raggiunge il paese di Agazzano, siccome quella che assai più dell’altra spiccatamente ne presenta i caratteri di provinciale.
E quante ben si apponga la Vostra Commissione nel farvi siffatta proposta, ad eccezione del signor avv. Lupi dissenziente, veggasi dal raffronto dei principali vantaggi rispettivi delle due strade in gara, che soli bastano a farci decidere della scelta.
La strada che da San Nicolò mette ad Agazzano, procede in sulle prime con bella ampiezza, ben sistemata e perfettamente costrutta, ed anche in seguito si mantiene sempre ed in ogni suo trotto sufficientemente spaziosa e ben rassodata, tal che non ostante, come vi scorgemmo, si soglia, con cattivissimo metodo, ammucchiarvi la ghiaia in amendue le estremità laterali, pure non avviene mai che essa si faccia di troppo angusta, ed incomodamente percorribile; l’altra strada invece di Rottofreno ad Agazzano, mentre non supera mai nella sua larghezza la detta linea di San Nicolò, trovasi anche rispetto ad alcuni tratti in cui quest’ultima ha la sua maggiore ampiezza, assai più angusta.
Se ciò non apparve al signor Consigliere Lupi, si è perchè l’ampiezza di alcuni tratti della linea di San Nicolò fa sembrare dipoi assai più angusti i suoi punti meno spaziosi.
La linea di San Nicolò non abbisogna che di qualche sistemazione di non grande rilievo, come anche l’uffizio tecnico con suo parere dell’8 Maggio 1869 riferì; l’altra di Rottofreno invece trovasi interrotta in un tratto, cioè da Rivarossa a Campagne, e così per un’ estensione di ben oltre a 1500 metri, dove non si ravvisa neppure una traccia stradale; in altri punti poi non è completa, non rinvenendosi che un leggiero tracciamento della laterale canalizzazione, sicchè abbisogna di essere ultimata e con non lieve dispendio; la linea di San Nicolò come di antica costruzione è poi tutta di rassodata viabilità, per cui abbenchè lunga di quattro chilometri all’ incirca di più dell’ altri ( contando quella di Rottofreno chilometri 13, 100, e quella di San Nicolò 17, 500), ciò nondimeno non importerebbe un maggiore dispendio per la sua manutenzione, non trovandosi in alcuni non brevi tratti molto discosta dalla Trebbia che è abbondevolissima di ottime e durevoli ghiaie; mentre l’altra linea, non essendo per nulla rassodata ma di recente costruzione e sinora non percorsa, lungi assai di più pel trasporto delle ghiaie e per necessità in situazione di venire fortificata colla ghiaia della Luretta di cattiva e poco durevole qualità e per di più soverchiamente grossa, sarebbe assai più dell’altra incomodamente praticabile ed abbisognerebbe sempre, e massime dapprincipio, di un maggior dispendio nella sua manutenzione. Dispendio che addiverrebbe d’assai minore per la strada di San Nicolò, anche se consideriamo che può abbreviarsi questa linea in alcuni tratti, e così in complesso nella sua sistemazione, a norma del giudizio dei pratici, per più di un tre chilometri (coi quali avviso non sia da trascurarsi l’occorrente spesa dacchè verrà poi compensata ad esuberanza dal risparmio nella manutenzione ) e per additarne un tratto, da Gazzola ad Agazzano passando pel castello di Lisignano, con che si sopprimerebbe una inutile risvolta raddolcendo e quasi togliendo affatto l’erta salita che necessita ora percorrere per toccare l’ingresso della Borgata d’Agazzano, Capoluogo di quel Mandamento; sistemazione questa di grande importanza e che sarebbe ancor meno da trasandarsi, costituendo un bisogno universalmente sentito, e massime perchè la Provincia non verrebbe aggravata solamente che di una parte della necessaria spesa, che per altro verrebbe a scemare il dispendio della manutenzione, essendochè ad alleviarla da essa il Comune di Rivalta, con sua delibera del 1.° Dicembre 1872 alligata agli atti Provinciali, stabiliva di concorrere nelle spese di tutte le sistemazioni ( questa compresa ) che potessero occorrere lungo e per tutto quel tratto in cui la detta strada Provinciale il Comune stesso avesse a percorrere; e così in questo caso per tutta la stessa accorciatoia che non vi ha per intero da praticarsi che sul territorio di un tal Comune. La strada di San Nicolò poi si avvantaggia sull’ altro tracciato, anche perchè percorre in tutta la sua lunghezza centri e paesi popolosi, frequenti ville e ricche villeggiature. Infatti volendo istituire un paralello tra i principali abitati e i migliori centri delle due linee troviamo che quella di San Nicolò tocca Gragnano con 800 abitanti, Gragnanino con 500, Casaliggio con 508, Gazzola frazione del Comunello di Lisignano con altri 300 circa, e così in complesso 2469 abitanti; mentre l’altra linea non incontra che Centora con 213 abitanti e Campremoldo di Sotto con 400, in totale il numero di abitanti 613.
E ad un tal riguardo giova avvertirvi, Onorevoli Signori, che neppure qui cadiamo d’accordo col signor avv. Lupi, il quale nel suo bellissimo rapporto, di cui il 18 Settembre ultimo scorso sentimmo lettura, riferivaci ( incogliendo senza avvedersene in un non lieve errore ) che la popolazione che s’incontra sulla linea di San Nicolò nei più popolati centri ascende a 2169 abitanti, mentre l’altra sulla linea di Rottofreno ad abitanti 1313; ma egli ommise di importare nella linea di San Nicolò la popolazione di Gazzola frazione del Comunello di Lisignano che conta all’incirca il numero di 300 abitanti, mentre computò nell’opposta linea di Rottofreno, oltre la popolazione di Campremoldo di Sotto, quella anche di Campremoldo di Sopra di abitanti 700, quando la strada non trascorre per questo luogo ma vi dista per un chilometro e più; cosicchè rettificando questi due errori di calcolo, il vostro relatore può assicurarvi, come vi disse, che i nominati centri sulla linea di San Nicolò non contando già il numero di 2169 abitanti bensì di 2469, e quelli situati sulla linea di Rottofreno non 1313 abitanti sibbene soli 613, la differenza non è già di circa una metà, bensì più del quadruplo, dacchè sulla linea di Rottofreno non si ritrova un individuo pel numero di quattro che si riscontrano sull’altra di San Nicolò, e ciò, badate, tenuto calcolo dei luoghi principali solamente, mentre, ove si volesse considerare i caseggiati e le ville, grandissimo ed assai maggiore allora ne addiverrebbe il divario.
Oltre a ciò sulla linea di San Nicolò si trovano due Uffizi Comunali, di Rivalta cioè e di Gragnano, ed immutabili perchè residenti in case di loro proprietà, le quali case e così quella spettante al Comune di Rivalta trovasi costrutta da antico tempo in un vasto e forte fabbricato sito in Gazzola, l’altra di Gragnano poco al di sopra del paese di questo nome in un fabbricato solamente ora in costruzione sì bello ed ampio da superare la sede d’ogni altro Comune di campagna nella Provincia; riscontransi poi scuole pubbliche di cui alcune impiantate nei locali Comunali; trovansi Chiese Parrocchiali, farmacìe e medici, ed in buon numero osterìe, caffè, venditorii di commestibili e d’ogni altra cosa, posterìe, artieri e mestieranti d’ogni specie, ed in complesso questi esercizi in numero di 67; mentre l’altra linea non scorre che attraverso a campi e praterìe deserte, ad un territorio quasi spopolato, non toccando che pochissimi gruppi di case pochissimo abitate e discoste le une dalle altre ora un chilometro ora due e talvolta persino tre e più, e in ispecial modo laddove la linea trovasi incompiuta, giacchè lunghesso tutto il tracciato di 13 chilometri e 100 metri non trovansi che i seguenti abitati di ultimo ordine: Castelbosco – Moffelona – Campremoldo di Sotto – Centora – e non altro – i quali, ripetesi, distano gli uni dagli altri or due or tre e più chilometri, e nemmeno una tal linea rasenta o passa in prossimità di altri cascinali o villeggiature se si eccettuano, su quel di Gragnano, Pradello e la casa Rossi; del resto non un venditorio, non un artista. È questa adunque una linea in cui il viandante non potrebbe neppure trovar soccorso nelle molte necessità e nei bisogni della vita, da cui egli è sempre e si può trovare soprassalito.
Sulla linea di San Nicolò tengonsi poi anche due fiere annue, l’una a Gragnano, l’altra a Gragnanino; non se ne tiene e non se ne potrebbero nemmeno tenere sull’altra linea. Da tutto ciò ne deriva che la strada di Rottofreno non addiverrà neanche mai postale, come la è ed è predestinata a rimanerla l’altra di San Nicolò ad Agazzano.
Ed anche pur volendo considerare le due linee sotto l’aspetto dei criteri della Legge sui lavori pubblici contemperati all’interpretazione ed alla applicazione che questo Consiglio medesimo ne faceva, allorché deliberava il primo riparto delle strade Provinciali, mostrasi preferibile quella che la Vostra Commissione Vi propone, cioè che da San Nicolò mette ad Agazzano, dappoichè è d’ uopo ricordare che trattandosi di dover dottare di una strada Provinciale ogni nostra vallata il Consiglio preferiva quella che, meglio soddisfacendo agli interessi agricoli, industriali e commerciali così interni che esteriori di ogni vallata od almeno della maggior parte di ciascuna di esse, riescirebbe nel tempo stesso in vantaggio del maggior numero di popolazione e della massima estensione di territorio, acciò recasse per tal modo e ad un tempo ( qual è appunto il voto della Legge sui lavori pubblici ) il maggior utile alla vallata ed alla Provincia stessa.
E che infatti la strada di San Nicolò ad Agazzano meglio soddisfi ai detti criteri e più si adatti ai bisogni della vallata di Luretta ed agli interessi generali, risulta all’evidenza, se si consideri che non è anzitutto, nel vasto territorio che percorre, dell’ altra, meno centrale, avvegnachè in alcuni tratti invece e per una lunghezza ben di quella di Rottofreno assai maggiore trovisi nel mezzo della plaga come da Gragnanino, dove divide per giusta metà il territorio della vallata tra i due torrenti la Trebbia e la Luretta, sino a Casaliggio e da Tuna ad Agazzano, col vantaggio poi d’ assai maggiore, che da Gazzola su quel di Tuna in avanti s’ interna maggiormente dell’altra linea, penetrando ani nel cuore della vallala e nel bel mezzo del vastissimo territorio , che il Tidone e la Trebbia dentro di loro racchiudono.
Da ciò si fa palese una volta di più come la strada di San Nicolò debba riescire di miglior vantaggio alla maggiore estensione della vallata Luretta e della maggioranza di popolazione. Ma vi ha di più; imperocchè valendoci degli indicati criteri, piacciavi, o Signori, di trasferirvi meco colla Vostra immaginativa sulla faccia di quel vasto territorio compreso tra la destra sponda del Tidone e la sinistra della Trebbia e dentro cui riscontrasi la vallata della Luretta che vuolsi dotare della strada Provinciale; e così ponendoci sull’ estremità superiore in un punto elevatissimo, dove tutta quella vasta plaga ci si distende dinanzi allo sguardo, e delimitando con una linea mediana tutto quel vasto spazio stesso laddove per la naturale inclinazione e pendenza dei terreni i diversi territori potrebbero trovare più agevole scarico or con l’una or con l’altra delle due strade in gara, e così considerando le posture delle medesime, vediamo quali raffronti e quali disparità ci si dispiegano dinanzi.
Ecco che la vallata in discorso si compone solo dei Comuni di Rottofreno, Gragnano, Agazzano, Rivalta e Pomaro, ma che non è solo da questi che dobbiamo desumere l’utile della maggioranza di popolazione, della massima estensione di territorio, sibbene dalle loro comunicazioni con altre vallate e con altri luoghi che, trovandosi superiormente o lateralmente limitrofi, potrebbero giovarsi o dell’una o dell’altra strada; così eliminati quei luoghi che più torna loro di valersi delle strade Provinciali di Pianello e Borgonovo, tenendoci rivolti verso Piacenza ( Capo-luogo della Provincia ed obbiettivo immediato della vallata di Luretta) noi troviamo vi ha da comprendere nel calcolo il Comune di Travo che scorgesi a destra in confine del Comune di Rivalta e proprio all’estremo lembo della plaga a contatto della Trebbia; il quale è in comunicazione colla strada di San Nicolò ad Agazzano mediante la sua strada che da Mezzano-Scotto mette sulla strada di Rivalta e specialmente nelle sue frazioni superiori di Mezzano e di Bobbiano mercè la strada di Rezzanello; scorgiamo d.i lato superiore a queste ultime due frazioni di Travo una frazione del Comune di Pecorara e del Comunelle di Groppo pur esse in comunicazione colla medesima strada di San Nicolò mediante la detta di Rezzanello; rileviamo poi che mentre la strada di Rivarossa, Campremoldo e Rottofreno si diparte da Agazzano in punto elevato costeggiando le colline; quella di San Nicolò invece, percorso il brevissimo tratto del Paese di Agazzano al Pilastrello da cui dista un 400 metri circa, si slancia in un piano depresso ed incassato, anzi in una convalle dapprima per mettersi e mantenersi di poi ben tosto in una vasta e continuata pianura; così guardando alla linea mediana da noi tracciata tra i territorii e le popolazioni che da un lato più dell’una strada si possano giovare, dall’altro lato dell’opposta, si ravvisa che mentre la linea di San Nicolò, per trovarsi in un punto assai più basso, è comodamente accessibile a tutti indistintamente coloro che trovansi in qualsiasi luogo, sia pure vicinissimo od anche al di là dell’altra strada di Rottofreno, quest’ultima invece trovandosi in postura elevata al di lei accesso, si scorgono non poche colline le quali si frammettono come ostacoli a rendere più disagevole pei luoghi circostanti il trasporto, massime per chi consideri la soverchia fatica ed il grave dispendio nel dover trascinare dei carichi su per delle acclività. = Infatti per questi naturali ostacoli che ci presenta la configurazione e la topografia dei luoghi, si scorge che non trova più il suo tornaconto di trasferirsi per quella strada tutto l’intero Comune di Rivalta che sarebbe eliminato, il Comune di Travo, la parte superiore del Comune di Pecorara, buona parte del Comunello di Groppo su quel di Pomaro e la massima parte del Comune di Gragnano, perchè la detta linea di Rivarossa non lo percorre che sull’estremo lembo di sinistra, luoghi tutti che come si scorge assai facilmente, per trovarsi in punti elevati o al di sopra della strada di San Nicolò ed a contatto della medesima mercè di non poche delle loro strade, o lungi di troppo dalla linea di Rottofreno, hanno il tornaconto di giovarsi di quella di San Nicolò e di condursi allo scalo della Ferrovia di San Nicolò stesso non mai a quello di Rottofreno, nè sulla strada che vi mena, dappoichè per trasferirsi da quei luoghi su di quest’ultima converrebbe prima o discendere recandosi nella valle e sul piano per poi rimontare faticosamente e dilungare la via, o percorrere inutilmente un lunghissimo tratto di strada; a ciò si aggiunge che gli abitanti intermedii fra la Luretta ed il Tidone non che i viciniori di destra e di sinistra della strada di Rottofreno ad Agazzano si troverebbero giovati da due strade Provinciali, di Sarmato, Borgonovo, e di Mottaziana, Breno, ecc. e da quella di Rottofreno stesso se tale venisse decretata; quando invece quelli di Gragnano, Rivalta, Travo, una frazione di Pecorara e parte del Comunello di Pomaro non ne avrebbero alcuna di che giovarsi, non trovando il loro tornaconto di servirsi di quella di Rivarossa come si è esposto; al contrario decretando Provinciale quella di San Nicolò, si avranno anche due strade a servizio indistintamente delle diverse popolazioni ed entrambe percorrenti in linea parallela tutto il territorio, ed equidistanti dai torrenti, dal Tidone l’una, dalla Trebbia l’altra.
A completare poi questa disparità di vantaggi piacciavi di enumerare le strade che s’intersecano e sboccano quando in sull’una quando in sull’altra linea, e troverassi che quella di Rivarossa a Rottofreno s’incontra nella strada di Castano ad Agazzano, in due altre piccole strade di poca importanza e brevi, l’una da Rivarossa a Sarturano, l’altra che mette da Caminata alla linea di San Nicolò e più specialmente a Casaliggio, ed in altre due più importanti ma che entrambe sboccano su quella di San Nicolò in tale vicinanza di San Nicolò stesso e in tale posizione da sottrarre alla strada di Rottofreno piuttostochè da somministrarle viandanti e trasporti; mentre all’incontro su quella di San Nicolò sboccano la strada di Montecanino e Castano, quella di Agazzano, la strada stessa di Rivarossa per Rottofreno, la strada che percorre il torrente Luretta stessa, e che mette da Agazzano a Pomaro ed a Piozzano facendo capo al Tarrone, la strada di Rezzanello al Monacello pel confine di Travo, la strada delle Valli pel Castel Basini, Monteraschio e Pigazzano, la strada di Rivalta, Croara, Statto, Travo, la strada della Costa di Casaliggio, la strada di Gragnano per Campremoldo di Sopra, la strada di Gragnanino per Cariana, Ca-bella, Tavernago; mette poi capo a S. Nicolò unendosi così alla Strada ferrata non che a due altre strade Provinciali la prima cioè che da San Nicolò mette a Piacenza, e così con una strada tutta Provinciale e quasi retta, il Capo-luogo di Mandamento congiungendo col Capo-luogo della Provincia ( suo obbiettivo immediato col quale desso ha le principali sue comunicazioni amministrative, economiche e politiche ), quando invece quella di Agazzano per Rottofreno a Piacenza rimarrebbe interrotta e risvoltante ad angolo retto; e la seconda, che da San Nicolò trascorrendo per Mammago, Gragnanino, Mottaziana, e Breno mette a Borgonovo, la quale costituisce la più grande arteria stradale e commerciale della Provincia, trovasi poi anche in diretta congiunzione colla strada Nazionale di Bobbio, di modo che la strada di San Nicolò per la vallata della Luretta è come una aorta commercialo a cui mettono capo tutte le altre strade, che quali tante arterie solcano il vastissimo territorio congiungendola e ponendola in comunicazione con Borgonovo, Nibbiano, Vicomarino, Rottofreno, Pianello, Travo e da qui mercè la Provinciale con Bobbio; infine con Pecorara, Gragnano, Pomaro, Rivalta ed Agazzano. Scegliendo poi la linea da noi proposta, si avrebbe una strada Provinciale che attraverserebbe tutta intera e nella sua massima lunghezza la vallata della Luretta, e ne sarebbero giovati nella spesa tutti i Comuni che la costituiscono, e così Pomaro, Agazzano, Rivalta e Gragnano; mentre coll’altra linea la vallata non sarebbe attraversata che nel punto della di lei minore lunghezza, e non sarebbero giovati per la spesa della strada se non il Comune di Agazzano e quel di Gragnano e questo assai meno che coll’altra linea; mentre poi verrebbe giovato il Comune di Rottofreno che della vallata non fa parte alcuna.
E non basta ancora, dacchè adottando la linea di Rottofreno si dovrebbe costruire il ponte sulla Luretta a Rivarossa, luogo in cui esso servirebbe a privati meglio che a generali interessi, dalla pianura e per quel lato non ritraendone nè potendone ottenere il paese d’Agazzano il suo commercio; invece costrutto il ponte in un punto intermedio, sulla direzione cioè del Castel di Lisignano, dove già si disse occorrerebbe praticare quella accorciatoia, a compiere la quale ha deliberato di concorrere il Comune di Rivalta, gioverebbe in più sensi, toglierebbe cioè la forte acclività che s’incontra ora a toccare l’ingresso della Borgata d’Agazzano, dappoichè costrutto dove le colline che si dipartono d’Agazzano, dolcemente digradano, darebbe agio di praticare una facile e graduale salita, il ponte non sarebbe molto costoso perchè a Lisignano poco esteso il torrente; diversamente dal punto di direzione del paese di Agazzano, essendo che le acque in questa situazione scorrendo rapide per l’inclinazione del suolo hanno allargato d’assai il torrente, mentre nella direzione di Lisignano, toccando un letto pressochè piano e rallentando di corso, lasciarono il letto assai ristretto. E non solo, prescelta la linea di San Nicolò, e perciò costrutto a Lisignano il ponte, servirebbe a tutti gli interessi cioè alla montagna ed alla collina da cui discendono i prodotti, e da cui ritrae Agazzano la maggior frequenza a’ suoi mercati, ma servirebbe anche a congiungere senza gli ostacoli di un torrente ( moltissime volte non guadabile ) il Capo-luogo di Mandamento di Agazzano col Capo-luogo della Provincia e per una linea Provinciale non mai interrotta; e servirebbe pure alla strada di Rottofreno, perchè ove il torrente colà non fosse guadabile, chi volesse recarsi da Agazzano a Rivarossa o viceversa, non avrebbe che da percorrere una strada che è già costrutta, e la quale non abbisogna che di ben poca sistemazione, costeggiante la sponda destra della Luretta e pel solo tratto di circa un chilometro, onde recarsi in testa al ponte stesso. Ed ancora mediante questo ponte la maggioranza di popolazione e la maggior estensione di territorio avrà accesso e con una linea all’incirca breve quanto quella di Rottofreno, stante la sistemazione e le accorciatoie, allo scalo della Ferrovia di San Nicolò ben più importante che non sia l’altro di Rottofreno, come quello che più serve allo scarico dei prodotti agricoli di quel territorio che suole inviarli più specialmente nella Lombardia.
Nè ciò è tutto, dacchè sonvi altre considerazioni di importanza decisiva e così, che oltre ai caratteri di prevalenza di già enunciati, vi hanno da segnalarsi questi altri, che cioè la vallata della Luretta ed i territori delle altre vallate circostanti (che possono prevalersi delle strade di detta vallata) non che il paese di Agazzano, troveranno, e mercè una strada retta che vuolsi costruire su quel di Rivalta per Rivergaro, brevissima e facilissima comunicazione con Rivergaro stesso, e da qui la detta vallata e luoghi circostanti troveranno colla Strada ferrata, che si andrà sicuramente a costruire (troppi essendo i bisogni che la reclamano) da Piacenza a Genova, passando, come denotano tutti gli studi già operati per Rivergaro stesso (col quale Agazzano non dista che un sei chilometri all’ incirca e la vallata della Luretta confina) ed anche col risparmio di 50 e più chilometri, più facile ed utile comunicazione col più grande Emporio commerciale d’Italia, il porto di Genova, che può in oggi eramai rivaleggiare con ogni altro; e di più per la parte di San Nicolò mercè la Ferrovia, e maggiormente che non sia dal lato di Rottofreno, più estesa, facile e breve comunicazione non solo, come dicemmo, colla Lombardia, colla quale la vallata ha il suo principale smercio e scambio dei prodotti ond’è doviziosa, ma per quel lato, anche mercè il traforo del San Gottardo, colla Svizzera e colla Germania.
Ecco, o Signori, in qual senso e come anche considerando le due linee secondo la Legge sui lavori pubblici, e pei caratteri che debbono in sè racchiudere, ed alla stregua delle vostre delibere e dei principii che le hanno sempre informate, meriti la preferenza la linea che noi Vi proponiamo, sia risguardata a fronte della sola vallata di Luretta che delle altre vallate che le si congiungono.
Di fronte a ciò, o Signori, si intenderà di leggieri, come svaniscono le obbiezioni che si facevano dagli avversari della nostra proposta, cioè che il concorso della Provincia nella linea di Rottofreno farà sì che si effettueranno quei tratti che sinora rimasero incompiuti; la qual prima obbiezione cade anche dal voler considerare che se i Comuni hanno deliberata una tal linea, l’hanno intrapresa e presso che costrutta, saranno da sè, or che poco manca, in grado anche di completarla, del che ne è anche prova il fatto, che venne ultimamente costrutto e condotto a termine il maggiore dei due tratti incompiuti, quello cioè da Centora a Rottofreno; e poi le difficoltà in cui possono imbattersi i Comuni nel condurre a termine una loro strada, non può fornire una buona ragione nè per determinare il concorso della Provincia, nè far sì contro giustizia che sia da proclamarsi Provinciale una strada a preferenza d’ un’ altra che ne presentasse i caratteri più evidenti di preferibilità. Ciò stante sarebbe piuttosto conveniente di deliberare un sussidio per la detta linea di Rottofreno, perchè si terminasse, non mai ciò che è ingiusto, cioè di decretarla Provinciale.
Nè di fronte agli enumerati vantaggi può più produrre alcun effetto il pericolo che fecero gli avversari balenare di corrosione della Trebbia nel luogo detto della Noce, nè il grave dispendio per ripararvi, le quali cose sono pur anche spoglie di quel fondamento e di quel valore che vi si volle attribuire, dappoichè e chi non sa che quella è una minaccia che dura da grandissimo tempo e che ben lungi dall’ accennare al verificarsi, tende invece a diminuire, e che sarebbe anche d’assai diminuita se non fosse stata quest’epoca veramente eccezionale negli annali climaterici, e pel gonfiare dei torrenti e per le continue e sterminate piogge; quel tratto poi che è minacciato è brevissimo, ed anche nel caso di corrosione la spesa relativa alle riparazioni sarebbe a carico non solamente della Provincia, ma ben anche del Governo, della Società della Ferrovia e di circa 13 Comuni, come in un riparto fatto una volta si compresero nel calcolo tra quelli che o mandano a mezzo dei loro canali o torrenti le loro acque nella Trebbia o sarebbero più o meno minacciati di danni per la detta corrosione, così il dispendio distribuito non risulterebbe gran che vistoso.
Provinciale o no poi quella strada si crede forse che la Provincia non dovrebbe concorrere pressochè in egual misura? Ad un tal riguardo ci si permetta di osservare che sarebbe assai desiderabile che si stanziasse a quest’ oggetto una somma sufficiente a farvi un riparo durevole, abbandonando l’erroneo sistema delle piccole riparazioni che senza risultato in complesso ammontarono, come potrebbero in seguito ancor più ammontare, al duplo, al triplo della spesa e vadasi dicendo; così verrebbe seguito quel buon principio di amministrazione che come vi hanno economie che impoveriscono, vi hanno spese che arricchiscono.
Del resto l’altra linea di Rottofreno non solo è minacciata di corrosione, ma dal Luretta è continuamente a Rivarossa anche corrosa.
E la maggior brevità della linea di Rottofreno, prescindendo che d’assai scemerebbe colle discorse sistemazioni di abbreviazione dell’altra linea di San Nicolò, non sarebbe condizione di preferibilità, giacchè se fosse e rimanesse anche più lunga quest’ultima, non dovendo essere una tal linea a vantaggio solo del Capo-luogo ma a servizio della agricoltura, appunto perchè più lunga abbraccia in sè maggior estensione di territorio, come trascorre per maggiori centri dando per questo scarico e smercio a maggiori prodotti. Rimarrebbe quindi preferibile in egual modo.
Il volere da ultimo adottata quella di Rottofreno pel minor dispendio non è attendibile e perchè il dispendio, per quanto ne esponemmo, sarebbe anzi maggiore per detta linea, e perchè la Provincia, dovendo adottare una strada, lo deve fare seriamente e col maggior vantaggio; e qui partendo dai principii che hanno determinato la scelta di una strada Provinciale dal lato sinistro della Trebbia (i quali furono indettati dal sentimento di giustizia distributiva, non essendo questo lato dotato di nessuna strada Provinciale, mentre la parte destra ne conta cinque senza la Nazionale ) la Provincia lo deve fare nel miglior modo, col maggior vantaggio e senza risparmio di qualche spesa, e quindi preferire anche per questo la strada di San Nicolò, anche dato e non ammesso che dessa sia più costosa che non sia l’altra.
Ecco quanta inconsistenza abbiano le avversarie opposizioni.
Ed è, o Signori, tanta la disparità dei vantaggi rispettivi delle due strade in gara, sì disuguale la loro condizione che due dei tre Membri della Vostra Commissione, il signor Consigliere Rossetti ed il riferente, ne rimasero siffattamente impressionati da sembrare ad essi impossibile la preferenza di quella di Rottofreno che coll’altra non regge al confronto.
Ed anzi il riferente si maravigliava seco stesso, chiedendosi come mai, tanta essendo la disparità delle due linee, il signor avv. Lupi distinto per meriti ed onestà si fosse votato per la linea di Rottofreno, mentre noi non ammettiamo che possa neppure reggere coll’altra menomamente al confronto, tanto da ritenere un’ ingiustizia grandissima ( non intenzionalmente ma di fatto ) quando si avesse da preferire!
Ma è facile il convincersi dell’ inconveniente, perocchè se il signor Lupi avesse come noi ( il riferente in particolare che pratico dei luoghi, massime della linea di San Nicolò ad Agazzano, la percorre costantemente ) conoscenza di quelle due linee e di tutti i dati, e non avesse dovuto attingere e desumere così le sue impressioni da una e sola visita del momento, da una rapidissima e precipitosa osservazione che appena potemmo compiere, e se per circostanze varie e fatali di malattìa ed altro non fosse stato impedito alla Commissione il riunirsi per intero ed a tutti i Membri che la compongono di esporre il proprio modo di vedere e tutte le ragioni che meritavano la prevalenza, egli è certo che sarebbe stato di parere opposto, ed associato si sarebbe al voto della maggioranza e così con lei concorso a farlo unanime; ce ne convincono le cose che io Vi esposi, il non avere il signor Lupi esposto nel di lui rapporto i veri vantaggi della linea di San Nicolò che inducono la maggioranza della Vostra Commissione a preferirla, e il trovarsi l’attuale Vostra Commissione stessa (notatelo, o Signori), pienamente concorde coll’avviso unanime della precedente Commissione che parimente preferì la linea di San Nicolò come quella la cui importanza risulta più evidente sotto tanti rapporti, tra i quali perchè serve a porre in diretta comunicazione, e sempre mediante una strada non interrottamente Provinciale, la vallata della Luretta con Piacenza. Ed al vostro riferente gioverebbe assai più la linea di Rottofreno tenendo i beni poco al di sopra di quella linea; ma la giustizia imponendogli il disinteresse, egli deve proporvi la linea di San Nicolò come, fra le due linee disputabili di cui ha il mandato di sottoporvi la preferibilità, quella che più riveste spiccatamente i caratteri di Provinciale.
Egli è così che la Vostra Commissione, elevandosi al di sopra delle private ed interessate esigenze che tanto incagliarono la definizione di questa importante scelta, nè facendo alcun calcolo delle diverse petizioni od istanze e degli espressi vari desideri che ci vennero da entrambe le parti come non ispirati che ai principi ed alle attrattive del particolare interesse dei ricorrenti, e quindi non valutabili, non trascurando •per altro le ragioni da ciascuno addotte, si attenne solo ai dati di confronto e alle diverse condizioni che in luogo, per conoscenza propria e dai documenti che vi hanno riguardo, potè da sè stessa rilevare.
Riepilogando, o Signori, il già detto risovvenganvi le cose principali, cioè che la linea di Rottofreno non ha importanza di strada Provinciale, attraversa lunghi tratti inabitati, incontra poche case, niun venditorio, niun artista, si perde insomma in una campagna pressochè deserta: che l’altra trascorre centri popolatissimi, dove trovansi sedi di Municipio, Scuole Comunali, Chiese parrocchiali, grossi e bei paesi, dove ricorrono due fiere annue, molti venditori ed artisti di ogni specie; che sulla prima linea non s’incontrano che soli 613 abitanti, sulla seconda ?469 non tenendo calcolo dei luoghi secondari e delle ville che farebbero addivenire la disparità d’assai maggiore; che colla linea di Rottofreno si costruirebbe il ponte a Rivarossa il quale servirebbe pel mercato di Agazzano e gioverebbe ad una ristretta zona di territorio e ad un ristretto numero di agricoltori: che costrutto a Lisignano, abbrevia la linea stradale, toglie una risvolta, leva l’ostacolo della rapida salita ad Agazzano, rende più corta la strada, meno dispendiosa la manutenzione, serve pel mercato della montagna e della collina, e serve pure per Rivarossa; che la linea di San Nicolò, Gragnano ecc. costerà meno nella manutenzione e per le ottime ghiaie della Trebbia sarà più comodamente percorribile; che dessa venne preferita anche dalla precedente Commissione.
Che la linea di Rottofreno gioverebbe agli abitatori circostanti già giovati di altra strada Provinciale, non gioverebbe per la naturale sua postura per nulla al Comune di Rivalta, Travo, nè in gran parte a quello di Gragnano nè alle frazioni di quelli di Pomaro e di Pecorara i quali non ne hanno alcuna.
Che colla strada di Gragnano a San Nicolò si percorrerà la vallata della Luretta nella sua massima estensione e si gioverà a tutti i Comuni che la compongono; coll’altra non si percorrerebbe che dal suo lato più breve non giovando che ad Agazzano, in minima parte a Gragnano ed a Rottofreno non facente nemmeno parte della vallata.
Che la linea di Rottofreno è in comunicazione con poche strade e di niun rilievo e mette solo ad uno scalo della Ferrovia di questo nome; la linea di San Nicolò giova a tutti quelli cui può giovare la linea di Rottofreno e di più oltre al giovar ai luoghi di sopra enumerati trovasi in comunicazione più diretta con Piacenza, Capo-luogo di Provincia ( che in sè racchiude l’accentramento di tutti i suoi interessi economici e politici ) e per una linea non interrottamente Provinciale, e colle altre strade che ad essa si congiungono, a differenza dell’altra che ne è quasi priva, in comunicazione con Borgonovo, Nibbiano, Vicomarino, Rottofreno, Pianello, Travo e Bobbio, e collo stesso scalo della Ferrovia di Rottofreno e con quello di San Nicolò più importante per lo scarico e lo smercio dei prodotti di quello di Rottofreno, e mediante il ponte che si costruirebbe a Lisignano; e la strada che è per tal caso intenzionato di compiere il Comune di Rivalta insino a Rivergaro, il paese di Agazzano, che è solo distante sei o sette chilometri da Rivergaro stesso, e l’intera vallata e luoghi circonvicini, mediante la linea Ferrata che si costruirebbe da Piacenza a Genova, in più diretta comunicazione ( e col risparmio di una cinquantina di chilometri e più ) col più grande emporio commerciale d’Italia ( Genova ), e pel lato di San Nicolò e della Lombardia mercè il traforo del San Gottardo colla Svizzera e la Germania; nel qual modo possono trovare ricchezza e commerciabilità più estesa la vallata della Luretta e le frazioni circostanti che le si congiungono, trascorrendo la detta linea di San Nicolò assai meglio dell’altra per centri più popolosi, fertili prati, ubertose campagne, amene ville, beneficate dalle irrigue ed abbondevoli acque del Rivo di Gragnano e del Vescovo non che della Loggia, della Luretta e della Trebbia, pel qual territorio riscontrasi più ricca e più estesa coltivazione del gelso, maggior concorso colla coltivazione più larga del baco allo sviluppo della ricca industria serica, ed alla maggiore fabbricazione dei prodotti del caseificio.
Ed ora crediamo fermamente che non rimanga più alcuno in questo Consesso esitante nella scelta della linea che vien preferita dalla Commissione, neppur tra quelli che più avversavano una tale proposta; dappoichè se era possibile il contraddirsi in passato ora non lo è più, e non per le espostevi riflessioni, ma ben più in causa della Strada ferrata, di cui dicemmo, che certamente si costruirà da Piacenza a Genova ed il traforo del San Gottardo, e quindi per l’importanza capitalissima che va per questo ad acquistare la detta strada da noi preferita, la quale anche senza ciò, ma molto meglio in tale occasione, per la sua giacitura è predestinata a dar sfogo e più facile scarico che non possa l’altra linea, ai prodotti d’ogni specie e maniera di un fertilissimo e assai più vasto territorio di montagna, di collina e di pianura.
Ma come poi una strada Provinciale che si arrestasse ad Agazzano, non avrebbe raggiunto uno scopo nè utile nè serio, così fa mestieri che essa sia protratta per mettere in più diretta comunicazione ed avvantaggiare un territorio assai più esteso; a tale riguardo non può costituire un obbiettivo immediato se non il Comune di Pomaro come quello che per più stretti vincoli si attiene al prossimo e limitrofo Comune di Agazzano; su ciò cadiamo tutti d’accordo, la vecchia Commissione, l’uffizio tecnico, ed all’unanimità anche la attuale Commissione, come è già stato riferito in proposito anche dal signor avv. Lupi, e fu accettato anche da questo Consiglio il quale non ebbe parole per contrariare la proposta in ciò, chè in massima anzi l’accolse.
La linea nel Comune di Pomaro che sarebbe da preferirsi, si è quella che da Agazzano mette a Montecanino passando per Vezzanone e Cuccavello e di là alla Parrocchia di Pomaro centro del Comune, come quella che con suo rapporto dell’8 Maggio 1869 prescelse anche l’uffizio tecnico e quella che per un tratto visitata dalla Vostra Commissione le apparve la preferibile, secondochè ritenne e riferì anche il signor avv. Lupi nel lodato di lui rapporto; e siccome non occorre che un dispendio di 20, o tutto al più di 25 mila lire, come ritenne l’uffizio tecnico, per la sua sistemazione, al che in parte concorrerebbero anche molti privati, come posso accertare, esibendo gratuitamente il terreno, il che verrà a scemare e di molto la spesa che certo non arriverà più che a 15 od a 20 mila all’incirca, massime che non occorre per lo più se non di togliere qualche troppo sentita acclività; e del resto siccome quel Comune ricco d’ogni prodotto massime di ottime uve, essendo privo di ogni altra strada, massimamente in quella località dove havvi la sede del Comune stesso, e perciò abbisognando d’urgenza più che mai una sistemazione della medesima pel più pronto e facile smercio dÈ suoi prodotti, così la Vostra Commissione Vi propone di far procedere di pari passo una tale sistemazione della strada da Agazzano a Montecanino e Pomaro contemporaneamente a quella che vi si congiunge da Agazzano a San Nicolò.
Prescegliendo la linea da noi proposta e decretando che tosto se ne intraprenda la di lei sistemazione anche da Agazzano alla Parrochia di Pomaro, questo Consiglio Provinciale compirà ad un tempo e un tratto di giustizia distributiva da lungo tempo sentita e reclamata, ed un atto di pubblico e generale interesse, mentre provvederà ai più pressanti ed urgenti bisogni di una grandissima ed importante parte della nostra Provincia.
Per tutte queste ragioni adunque la Vostra Commissione Vi propone di dichiarare Provinciale la strada da San Nicolò ad Agazzano per Gragnanino, Gragnano, Tuna e Gazzola con obbiettivo immediato a Pomaro per Vezzanone, Cuccavello e Montecanino, dando le opportune disposizioni acciò si ponga tosto mano alle necessarie sistemazioni per l’intera linea, all’uopo stanziando l’occorrente somma per le spese.
OSSERVAZIONI del Consigliere Rossi Giuseppe intorno alla scelta di una strada Provinciale nella valle della Luretta.
Onorevoli signori,
Mi permetto di sottoporvi alcune brevi osservazioni, parte delle quali veramente non sono che il compendio dei fatti e degli argomenti addotti ed egregiamente svolti dall’onorevole nostro collega signor avv. Lupi, per le quali ritengo sarete convinti — essere la linea Agazzano-Rottofreno l’unica da scegliersi.
Debbo però, per la più facile dimostrazione, richiamare alla Vostra memoria alcuni precedenti i quali non sono nè più nè meno dello stesso Vostro fatto.
Dopo studii, rilievi e pareri tecnici, e dopo lungo dibattimento in parecchie sedute, trovaste giusto e deliberaste fino addì 17 Luglio 1869 a grande maggioranza di costituire provinciale una strada nel territorio di sinistra del Trebbia, allo scopo di dare conveniente sfogo alla zona di esso che, superiormente all’Emilia, giace fra il torrente medesimo e la strada Provinciale da Nibbiano al Po, ed insieme un più facile accesso al Borgo di Agazzano, Capo-luogo di Mandamento, di cui la massima parte di quella zona è giurisdizionaria, prescrivendola perciò nominativamente nella vallata del torrente Luretta; ed eleggeste di seguito una Commissione per la scelta di tale linea, fra le varie, che alcuni, forse poco conoscenti della località, indicavano, credendole nella vallata del Luretta.
Io non indagherò i motivi veri o supposti pei quali e la prima Commissione ed una seconda ebbero successivamente a dimettersi, dappoichè vediamo una deplorevole discrepanza anche fra le egregie persone che compongono la terza e mentre a me, forse pel più corto mio intendimento, sembra cosa della massima semplicità ed evidenza.
Ad ogni modo la cosa vuol essere definita, essendo già soverchio il ritardo di oltre quattro anni! (dal 17 Luglio 1869 ad oggi 30 Agosto 1873) e più dannoso di una meno buona decisione.
Ciò premesso eccovi, o Signori, le osservazioni che mi proposi di sottoporre all’imparziale Vostra saggezza.
- È fuor di dubbio, come lo accertano anche i tipi rilevati e le relazioni tecniche, che la linea da Agazzano a Rottofreno è proprio nella vallata della Luretta, vicina cioè e paralella al corso di quel torrente dal Borgo di Agazzano fino quasi alla strada Emilia, ove poco al disopra di Rottofreno sbocca nel Tidone; mentre invece l’altra linea da Agazzano a S. Nicolò, dipartendosi da Agazzano, esce tosto dalla vallata del Luretta, discende ed entra in quella del Trebbia e ne costeggia la sponda sinistra per oltre 10 chilometri dal Caneto di Rivalta fino quasi a S. Nicolò.
- La linea da Agazzano allo Scalo ferroviario di Rottofreno è più breve di quasi 5 chilometri in confronto di quella da Agazzano stesso allo Scalo ferroviario di S. Nicolò.
- La linea Agazzano-Rottofreno è tutta in una campagna piana e regolare, senza alcuna accidentalità di terreno e scevra da qualunque pericolo; mentre quella per S. Nicolò è accidentata di frequenti e rapide salite e discese, generalmente disastrosa ed in molti punti pericolosissima.
- Se la linea Agazzano S. Nicolò tocca i villaggi o Parrocchie di Casaliggio e Gragnano, gli Uffizi Comunali di Rivalta e di Gragnano, e le case più o meno signorili di Gragnanino e della Noce; la linea Agazzano-Rottofreno tocca ed attraversa i villaggi e Parrochie di Campremoldo Sopra, di Campremoldo Sotto, di Centora e di Rottofreno; passa vicinissima agli Uffizi Comunali di Rivalta e di Gragnano e sbocca di fronte a quello di Rottofreno; attraversa poi le riunioni di case delle località dette le Campagne, Caminata, Castelbosco e Moffelona. Oltrechè nessuno ignora essere gli accessi e le strade i mezzi quasi unici di aumento e di abbellimento di caseggiati e dell’accorrenza delle popolazioni.
- La linea da Agazzano a S. Nicolò è di un dispendio assai più grave di quella da Agazzano a Rottofreno, sia per la sistemazione di cui abbisogna, sia per la maggior spesa di manutenzione, sia pel lunghissimo terrapieno e pel maggior ponte che dovrebbonsi costruire all’entrata in Agazzano di fronte al palazzo del signor conte Ranuzio Anguissola, ove il torrente Luretta corre in una larghissima e profondissima bassura, per elevare la strada ed il ponte all’altezza del Borgo di Agazzano; mentre sulla linea per Rottofreno il ponte dovrebbesi costrurre presso Rivarossa, ove essendo il Luretta incassato fra due alte sponde, sarebbe di assai minore dispendio. Le quali circostanze sono innegabili ed attestate anche dall’uffizio tecnico.
- La linea Agazzano-Rottofreno darebbe un più breve, un più facile e più diretto sfogo, mediante la Stazione ferroviaria di Rottofreno, ai prodotti non solo della zona di terra, ora difficilmente accessibile ed assai ferace, posta a mattina della strada Provinciale da Nibbiano al Po, tra questa ed il Trebbia, ma eziandìo a quelli delle terre poste superiormente ad Agazzano; e per dippiù metterebbe in comunicazione diretta, mediante il passaggio del Po a Veratto, il territorio Lombardo col mercato di Agazzano, e viceversa, mercato che per la sua centralità e per essere al piede delle colline, sarebbe di grande vantaggio al commercio.
Delle quali comunicazioni più dirette e più facili tutti riconobbero la necessità, od almeno la moltissima utilità; tanto che i tre Comuni intermedii, sebbene di finanze ristrettissime, ne costrussero di recente la massima parte dei tratti mancanti; e così il Comune di Agazzano su questa linea aprì, pochi anni or sono, il tronco di metri 2000, dal Borgo di Agazzano a Rivarossa (il quale rimane deserto ed infruttuoso per mancanza di continuazione e d’uscita al confine di Gragnano); il Comune di Gragnano sulla stessa linea compì la traversata del suo territorio, meno pochi metri; costruendo, sono appunto tre anni, il tratto di circa 2500 metri, da Castelbosco fino quasi al confine del Comune di Rottofreno, in continuazione di quello precedentemente aperto da Castelbosco al confine del Comune di Agazzano; il Comune di Rottofreno pure da circa tre anni aprì sulla linea medesima il tratto di strada di metri 1900 da Rottofreno a Centora; ed i Comuni di Rottofreno e di Gragnano insieme hanno ormai compiuta in questo stesso anno la costruzione del tratto da Centora a Campremoldo Sotto che ancora mancava per metterli, sulla stessa linea, in diretta comunicazione.
E se il Comune di Agazzano non costruì il tronco di metri 2000 che manca da Rivarossa al confine di Gragnano, ciò avviene per non averne i mezzi, ed essere già impegnato in lavori di non lieve dispendio.- Altronde adottando la linea Agazzano-Rottofreno, quella da Agazzano a S. Nicolò non viene altrimenti soppressa e aperta a comodo di tutti coloro che possono avere interesse di percorrerla.
- Oltrechè ( Vi prego, onorevoli Signori, di ben ponderare quest’ultima osservazione ) oltrechè – se colla stessa spesa, anzi indubitabilmente con una spesa assai minore, ciò che è innegabile e lo disse anche il Vostro ufficio tecnico, si può avere una strada di più, la quale fuor di dubbio faciliterà il movimento delle produzioni e delle persone a vantaggio dell’agricoltura e del commercio; non sembra né ragionevole né utile assumere di preferenza una già esistente, la quale colla nuova non si sopprime e rimane nel suo pieno esercizio.
Onorevoli signori
Vi ho sottoposte questi brevi osservazioni, perché mi sembrano valevoli a convincervi che la linea vera ed utile che intendeste concedere colla summenzionata Vostra deliberazione 17 Luglio 1869, è proprio quella di Agazzano a Rottofreno, comecchè la più mediana e centrale della vallata di Luretta, la più diretta e breve tra Agazzano ed il più vicino Scalo ferroviario, che è quello di Rottofreno, ed insieme tra Agazzano ed il territorio Lombardo passando il Po a Veratto.
Lontano però da qualunque egoismo, mi rimetto interamente alla Vostra saggezza e soltanto Vi scongiuro calorosamente di volere oggi stesso deliberare la scelta della linea della strada in discorso, onde i Comuni interessati, fra cui principalmente quello di Gragnano, rimangano alla perfine tolti dalle difficoltà e dagli imbarazzi nÈ quali il ritardo di tanti anni pose la loro amministrazione.
VERBALE della seduta del Consiglio Provinciale del 30 Agosto 1873
…
- Il Consigliere Caneva, invitato dal Presidente, legge la Relazione che si unisce al presente processo verbale sotto il N. 1, e che riguarda la scelta della linea della nuova strada Provinciale tra la Trebbia ed il Tidone già deliberata in massima dal Consiglio, che è oggetto portato all’ordine del giorno sotto il N. 48.
(Durante tale lettura sopraggiunge il Consigliere
Bacigalupi doti. Camillo).Il Relatore conchiude proponendo di dichiarare provinciale
» la strada da San Nicolò ad Agazzano
» per Gragnano, Gragnanino, Tuna e Gazzola con
» obbiettivo immediato a Pomaro per Vezzanone,
» Cuccavello e Montecanino, dando le opportune
» disposizioni acciò si ponga tosto mano alle ne
» cessarie sistemazioni per l’intera linea, stanziando
» all’uopo l’occorrente somma per la spesa.Dichiarata aperta dal Presidente la discussione, il Consigliere Lupi, uno dei Membri della Commissione, prende la parola.
Il Relatore, dice egli, deplora a torto che i Membri della Commissione non abbiano potuto discutere insieme sopra tutti gli elementi della quistione, poichè gli argomenti che oggi espone l’avv. Caneva, non lo avrebbero smosso dalla convinzione propria.
Riferendosi poscia alla precedente sua Relazione, ripete non poter nascere dubbio sulla preferenza da darsi alla linea di Rottofreno, in vista anche delle maggiori spese di sistemazione e di manutenzione che sarebbero necessarie per quella di S. Nicolò, nel che conveniva anche l’Ingegnere Capo dell’ufficio tecnico Provinciale.
A persuadersene, dice, basta percorrere questa strada, la quale se fino a Gragnano va bene, superiormente però presenta molte e risentite svolte, è angusta e fiancheggiata da profondi canali, per cui la sistemazione costerà moltissimo. Il che fa osservare poichè, una volta che fosse dichiarata provinciale, la si pretenderebbe ridotta in conformità delle prescrizioni vigenti sulle strade della Provincia. S’incarichi l’ufficio tecnico a calcolare l’occorrente spesa e si vedrà quanto essa risulterà grave.
Per l’altra strada, cioè per quella da Rottofreno, non è da tener conto della spesa del tratto che resta a costruirsi, perchè dessa sarebbe a carico dei Comuni interessati che già dichiararono di assumerla sopra di sè.
Ciò posto non è dubbio doversi dare la preferenza alla strada da Rottofreno perchè più breve, più comoda, più sicura, senza grossi canali che la costeggiano, bene rassodata nella parte compiuta, ed avente in vicinanza ottima ghiaia e perchè attraversa campagne ubertose, incontra casali importanti; ed ha quindi tutti i caratteri materiali per essere preferita.
Sarà vero, continua, quanto dice il Consigliere Caneva sul maggior numero di popolazione a cui serve la linea S. Nicolò, ma egli non doveva dimenticare di includere nÈ suoi calcoli per quella da Rottofreno la popolazione di Campremoldo di Sopra, in quel modo che per l’altra calcolò quella di Gazzola.
Se non che la popolazione non può essere criterio unico per dichiarare provinciale una strada. I caratteri voluti dalla legge mancano all’ una e all’altra delle strade proposte, ma il Consiglio Provinciale interpretò la legge largamente e per appagare maggior parte di popolazione stabilì che ogni vallata avesse una strada pel più agevole sfogo dei molti e diversi prodotti e questo deve essere il criterio da seguire. E quale delle due strade soddisfa meglio a questo concetto?
Non sa comprendere come il Relatore abbia potuto asserire che la linea di San Nicolò è più centrale dell’altra, poichè basta por l’occhio sulla carta topografica per rilevare che la prima è quasi parallela al corso della Trebbia, mentre l’altra percorre la parte centrale della plaga tra la Trebbia e il Tidone. Dunque a dare sfogo ai molti e vari prodotti di questa fertile zona, servirà sempre meglio una strada centrale che non una posta all’estremo limite.
Per la strada Agazzano-Rottofreno v’ha un’altra ragione tecnica di preferenza in ciò che l’obbiettivo della strada da dichiararsi provinciale è Pomaro, e per la strada che parte da Rottofreno si va ad esso quasi per linea retta.
Dice che un giorno parlò di questa strada coll’Ingegnere Capo del Genio Civile governativo, il quale, saputo che Pomaro era l’obbiettivo della strada, non esitò a dare la preferenza alla linea Rottofreno-Agazzano. E l’opinione di quell’Ingegnere (dice il Consigliere Lupi) mi convinse meglio che la Relazione del Consigliere Caneva.
Aggiunge poi di non capire come il Relatore abbia potuto accennare che la linea da lui propugnata tornerebbe utile anche a Travo, poichè Travo è nella vallata della Trebbia e non ha strada che la congiunga ad Agazzano.
Passa quindi a ribattere un’altra osservazione del Relatore quella cioè che scegliendo la linea da S. Nicolò abbia a costar meno il ponte sulla Luretta.
A proposito dice, che dovendosi passare la Luretta presso Agazzano, il torrente presenta in quella località un letto assai ampio, e quindi gravosa assai sarebbe la spesa di un ponte, mentre nell’altra linea il torrente si passa in luogo ove corre ristretto tra due alte rive e la spesa della costruzione di un ponte sarebbe assai minore.
Il Consigliere Caneva osserva che nella sua Relazione propone che il ponte si costruisca presso Lisignano dove il letto del torrente è assai ristretto.
Il Consigliere Rossi legge alcune osservazioni valevoli, dic’egli, a convincere che la linea vera ed utile che il Consiglio intese di concedere colla deliberazione 17 Luglio 1869, è proprio quella da Agazzano a Rottofreno, comecchè la più mediana e centrale della vallata di Luretta, la più diretta e breve tra Agazzano ed al più vicino scalo ferroviario che è quello di Rottofreno ed insieme tra Agazzano ed il territorio Lombardo passando il Po a Veratto.
Lo scritto del Consigliere Rossi si alliga al presente processo verbale sotto il N. 2.
Dopo di che il Consigliere Guerra propone la chiusura della discussione poiché dalle Regioni della maggioranza e della minoranza della Commissione e dalle discussioni tenute oggi e nelle precedenti tornate il Consiglio deve essersi fatta un’idea precisa sulla convenienza di scegliere l’una o l’altra linea. Ritiene che la precedente deliberazione non debba revocarsi. Dice di avere sempre avuto la convinzione della preferenza da darsi alla linea di San Nicolò, e quindi propone il seguente ordine del giorno. « Il Consiglio, udita la lettura del rapporto della sua Commissione, applicando i principi già adottati per la classificazione delle strade provinciali, avuti i debiti riguardi alle condizioni del proprio Bilancio, delibera di classificare tra le strade provinciali quella che da San Nicolò per Gragnanino conduce ad Agazzano, riserbandosi però di stanziare le spese necessarie per la sistemazione e pel mantenimento della medesima nel Bilancio del 1876, volendo che fino a quell’epoca rimanga a carico dei Comuni che attualmente vi provvedono. »
Il Presidente chiede alla Commissione se accetta l’ordine del giorno Guerra.
Il Relatore Caneva risponde che veramente la proposta della Commissione è per la classificazione tra le strade provinciali di tutta la linea da San Nicolò a Pomaro.
Il Consigliere Guerra dice di avere proposto la detta limitazione in vista delle condizioni finanziarie della Provincia; ciò però non toglie che dopo il 1876 si possa stabilire di prolungare la strada fino a Pomaro.
Il Consigliere Rossetti, altro Membro della Commissione, dichiara che in quanto al prolungamento della strada fino a Pomaro egli non intese di fare una proposta, ma di emettere semplicemente un voto.
Il Consigliere Lupi vuole che sia sospesa ogni deliberazione pel tratto da Agazzano a Pomaro, il quale richiederebbe tosto la spesa di 30 o 40,000 lire. Sarebbe un impegno troppo forte per la Provincia.
Il Consigliere Caneva insiste perchè si voti oggi stesso il prolungamento, rimandando i lavori di sistemazione ad altra epoca.
I Consiglieri Rossetti ed altri, ed anche il Consigliere Caneva, accettano l’ordine del giorno Guerra.
II Consigliere Prati propone che l’ordine del giorno Guerra sia diviso e sottoposto a distinta votazione.
Nella quale proposta essendo appoggiato da altri Consiglieri, il Presidente pone ai voti, per alzata e seduta, la prima parte dell’ordine del giorno relativa alla classificazione fra le strade provinciali di quella che da San Nicolò per Gragnanino conduce ad Agazzano.
Questa parte dell’ordine del giorno viene approvata con voti 14 affermativi e 10 contrari.
Indi il Presidente pone ai voti, per alzata e seduta, la seconda parte dell’ordine del giorno suddetto così espressa « riservandosi però di stanziare le spese necessarie per la sistemazione e pel mantenimento della medesima nel bilancio 1876, volendo che fino a quell’epoca rimanga a carico dei Comuni che attualmente vi provveggono. »
E questa viene approvata con 23 voti affermativi ed uno contrario.
…
Il “Pomaro” della discordia *
* Nonostante l’obbiettivo ultimo della strada fosse “Pomaro” (l’attuale Comune di Piozzano) e tramite la linea Rottofreno-Agazzano sarebbe stato possibile costeggiare il Luretta nella sua interezza; si scelse comunque di dichiarare come Provinciale la linea San Nicolò-Agazzano (l’odierna SP7), tralasciando il fatto che questa strada si trovasse in piena Val Trebbia!
Atti del Consiglio Provinciale di Piacenza (Tornata del 30 Agosto 1873)
Il Ponte di Tuna
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I mistadelli a “Rivalta sulla Trebbia”La Vecchia Scuola
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