Rivalta-Trebbia è frazione del comune di Gazzola, insieme ai comuni di Agazzano e Piozzano, fa parte del territorio della Valluretta.
Quest’area agreste, dalla bellezza semplice ed incontaminata, ha un debito di riconoscenza verso coloro che negli anni settanta, hanno pensato, progettato e realizzato il collegamento intervallivo tra la pianura e la montagna. Fu una battaglia lunga quasi estenuante vinta con la strategia della pazienza e la costanza della ragione
, così scrive Umberto Fava nel libro UNA STRADA MAESTRA – viaggio sentimentale in Valluretta (Ed. Costa 2022).
Un collegamento tra la Pianura e la Montagna
Domenica 2 Ottobre 2022, nella sala consigliare del comune di Piozzano, centro della valle, le testimonianze di amministratori di allora e di oggi, le riflessioni e la leggerezza dell'autore, pur nella sua profondità, sono stati un invito ad una maggiore consapevolezza dell’impegno civico e del lavoro di cui godiamo i frutti.
La strada provinciale SP65 che da Piozzano sale al Passo della Caldarola per poi scendere verso Mezzano Scotti e la statale 45, tra la pianura e la montagna, è dedicata come è scritto sul cartello appena fuori paese, al principio dei suoi 28 km, al corpo volontari della libertà della Divisione Piacenza.
Ma Fava la dedica a tre persone che, ciascuno a suo modo e secondo le proprie competenze, hanno fatto sì che una stradaccia bianca e selvatica, tutta sassi e buche, diventasse una transitabile e panoramica via di comunicazione tra le due vallate
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- Fiorenzo Tosi
- Presidente della Provincia
- Pierluigi Elefanti
- Sindaco di Piozzano
- Bonfiglio Raschiani
- il popolare “Filietto”, fondatore del noto ristorante a Costa Filietto
L’unione di tre forze, la leale alleanza degli interessi pubblici della comunità locale con l’interesse dell’iniziativa privata. Le ragioni sociali, economiche, agricole e turistiche che avanzano insieme su questa strada maestra.
Umberto Fava
Umberto Fava (Piacenza, 1940) è giornalista professionista, quarant’anni di attività al quotidiano “Libertà” di Piacenza, addetto stampa per la Provincia e a lungo critico teatrale della prosa. Dal 1961 ha scritto libri e raccolte di racconti, che si trovano anche online.
Ha cominciato all’epoca in cui in tipografia le linotype facevano fracasso e le dita si sporcavano di nero sopra le righe di piombo e sulle bozze appena inchiostrate. Ora scrive con il computer, ma non ha perso la sua voglia di superamento del terrestre e di ricerca di leggerezza e di fantasia.
Memoria storica - nella “veste” di testimone della nascita a nuova vita dell’intervalliva Luretta - Trebbia e di cantastorie di una umanità e di una comunità, non poteva non “indossare” il suo libro, nell’applauso generale.
La Strada Maestra
Camminare, ricordare, raccontare, alla ricerca di amici spesso scomparsi e di tempi passati. Non per niente c’è - anche nel titolo oltre che nella valle – una strada maestra su cui andare a piedi, un viaggio sentimentale in Valluretta.
E’ una riflessione sul senso della strada e del cammino, ma soprattutto sulla “consapevolezza della strada”.
Consapevolezza
Chi passa e neanche s’accorge della fortuna che ha, che non sa dei pericoli e delle insidie che una strada poteva nascondere in quegli anni spaventosi, che non sa niente della fatica e del tempo che c’è voluto per renderla quel che è oggi. Che non pensa a quanta strada e a quanta sofferenza c’è voluta per arrivare alla pace. Una strada come questa è anche un simbolo e da che mondo e mondo si va camminando anche sui simboli e sui sogni… Tutto ha un costo di fatica, di sudore e talvolta anche di sangue. Pensa a chi vi ha versato l’uno o l’altro. Pensaci con riconoscenza.
Senso
Cosa servono - da sempre – le strade se non per unire e comunicare, far venire, far passare, far andare, far tornare, far muovere? E loro tre cosa hanno avuto in mente se non quest’idea lungimirante, se non di aver avuto chiara questa visione delle cose?
Si fanno tante marce sulle strade, io ne farei una per loro tre, giusto su questa strada, per i tre moschettieri, ai quali dobbiamo se una pista medievale, ottocentesca, superata, è stata ristrutturata, ricreata, rifatta ad immagine e somiglianza dei nostri tempi, ed ora è diventata una strada di ricordi. Per me soprattutto il ricordo di loro tre che non ci sono più… Le strade sono come la salute: ci accorgiamo di quanto siano indispensabili e preziose quando non ci sono.
Cammino
La nostra Regina Viarum, la via maestra che è stata la strada della vostra vita. Non scordate che di tante ansie, fatiche, passioni e affetti passati solo il ricordo dura. E’ quello che ci fa riflettere sulle ragioni del vostro e nostro camminare, del passaggio su questa terra e delle orme che vi lasciamo.
Quando si percorrono certe strade come questa che sono la fuga dal banale, i compagni di viaggio ideali più che i propri contemporanei o posteri sono i predecessori… quelli che l’hanno pensata, sognata, tracciata, che l’hanno impastata di terra, ghiaia, catrame, sudore, dialetto, e circonfusa di mito. Fiorenzo, PierLuigi, Bonfiglio… motivo guida del libro
Rete strategica
Oggi questa strada SP65 è parte di una rete di infrastrutture che la collegano all’autostrada A1, passando per il Ponte di Tuna.
Già dalla metà dell'800 il Comune di Rivalta aveva previsto la costruzione del ponte sul Trebbia, sulla direttrice Tuna - Gossolengo. Sarà proprio la giunta del Presidente Fiorenzo Tosi, con Oreste Cavallari, Carlo Tanzi, Giuseppe Panni, Felice Fortunato Ziliani, Celestino Scagnelli e Luigi Poggioli, non solo a provincializzare la strada 65, ma anche a porre fine alla lunga questione del Ponte. Perciò anche loro entrano nell’epopea della Caldarola e nel panteon della Valluretta, per la visione e l’impegno a beneficio della comunità.
Il Ponte di Tuna
La travagliata storia della direttrice: “Piacenza – Rivalta – Agazzano”Una strada Provinciale per la Val Luretta
Atti del Consiglio Provinciale di Piacenza (anno 1873)La Battaglia di Monticello
La Battaglia in Val Luretta raccontata da Mirco Dondi